12 anni di viaggi negli States

domenica 11 gennaio 2009

Mahhattan

Grattacieli altissimi, enormi masse di gente che procedono a passo spedito sui marciapiedi, donne in eleganti tayeur blu con ai piedi scarpe sportive, perenni ingorghi, con il traffico composto in prevalenza da taxi e limousine nere (sarebbero l'equivalente delle nostre auto blu ndr) che si allineano in file interminabili.
Solo dopo un paio di giorni ci si abitua a quei ritmi, poi certo serve pure un periodo fisiologico per assorbire il fuso orario, ma è che a NY la vita sembra correre a velocità doppia rispetto alla norma.
Passato però quel senso di smarrimento iniziale si scopre che pur trovandosi tra tanto cemento in fondo è bello essere lì, nella patria mondiale del business più sfrenato, nella “capitale” del mondo che non si ferma mai, 24 ore su 24.
Da vedere ci sono "i simboli" della città:
l'Empire State Building la cui estremità sulla cima cambia il colore dell’illuminazione serale; a volte è blu, oppure rossa, verde ...
a seconda dei periodi (stagioni) dell'anno.
La vista di cui si gode dall'alto è incredibile, anche se a dire il vero io lì non andai preferendo recarmi invece al World Trade Center.
A 411 metri d'altezza ci si trovava con il ponte di Brooklin e il fiume Hudson di fronte, e in un attimo girando sul terrazzo ecco che notavi l'Empire, il Chrysler, la Statua della Libertà, e in lontananza Central Park, tutti immersi tra grattacieli e strade, queste ultime brulicanti di persone:
Un vero e proprio "plastico" vivente della grande Mela. ....
Brividi, allora di freddo e di entusiasmo, oggi ripensando che le torri gemelle non ci sono più, confesso che il giorno in cui sono crollate mi sono sentito molto americano, angosciato, incredulo ...
un po' a dire il vero ancora oggi come se quell'11settembre che i media ci hanno documentato, sia stata una grande fantasia collettiva impossibile da realizzarsi davvero.
Ricordo l’immenso atrio della torre che visitai, impressionante lo spazio, e immagino anche cosa possa ricordare ai newyorkesi Ground Zero;
Probabilmente, un'immensa, anomalia deserta, in una città dove ogni centimetro quadrato è sfruttato in lungo e in largo.

1 commento:

  1. i hope you are fine I Love 2 America really impressed to this blog

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